mercoledì 9 marzo 2016

#ArteMuraria per ricordare Khaled Al Asaad in Fabbrica

marzo 8, 2016 § Lascia un commento

Muro finito
Mesi fa proposi all’ Associazione il Giardino dei Giusti, di realizzare un affresco sui muri di Fabbrica del Vapore per ricordare Khaled Al Asaad e Palmira.
Oggi è diventato realtà. Questo il  mio breve discorso introduttivo all’inaugurazione
“Ringrazio tutti coloro che hanno promosso, sostenuto e collaborato affinché quest’opera venisse realizzata.
Insieme abbiamo voluto che Milano ricordasse Khaled Al Asaad, arabo, musulmano, martire della violenza integralista e terrorista, con un segno forte e visibile.
Palmira e Khaled sono un riferimento, un simbolo  non solo per quella parte del mondo che soffre sulla sua pelle, nei suoi territori, la guerra e la furia cieca dell’ISIS , ma per tutti noi.
Palmira è stata un luogo fertile e prezioso, un crocevia di culture che si sono confrontate nei millenni, culture che Khaled voleva preservare, preservarne la memoria, e l’altissimo valore di testimonianza  di civiltà dialoganti.
Dobbiamo essere consapevoli che è per cancellare quei valori di testimonianza della storia e della bellezza, che Palmira è stata devastata e Khaled El Assad assassinato nell’agosto 2015.
L’assenza di memoria impedisce che si costruiscano strumenti di resilienza, da cui ripartire, cercando di non commettere gli stessi orrori che dobbiamo chiamare con il loro nome: delitti, contro la cultura, contro l’umanità e contro chi la diffonde.
La grandezza di Khaled el Asaad sta nella frase che campeggia sul muro :
“TALVOLTA FARE UN PASSO AVANTI è NON INDIETREGGIARE”, incipit di una bellissima lirica a lui dedicata composta da Ivan uno degli autori dell’affresco di Arte Pubblica.
scrittaKhale
Khaled con la sua caparbia e cristallina difesa di Palmira ci ha insegnato che: “questo nuovo male colpisce tutti e solo se si realizza una unità morale di uomini con culture diverse possiamo sperare di sconfiggerlo”.
Perché ci sia questa unità, perché tutti si facciano carico della battaglia contro questa nuova barbarie,  cultura, memoria e storia hanno bisogno di diventare segno tangibile, universalmente e facilmente riconoscibile. Devono poter rimanere impresse, ed essere veicolate con linguaggi comprensibili a tutti, alle persone comuni e, soprattutto, alle giovani generazioni.
La memoria può avere un rapporto con la vita di ogni giorno, con la quotidianità? Può essere raccolta da tutti, dalle giovani generazioni, oltre la tradizione scolare e didattica?
Io penso che sia possibile, ma è necessario che venga veicolata  attraverso luoghi e iniziative  pubbliche, con forme di divulgazioni non tradizionali, meno mediate, più dirette.
Per questo ho proposto di ricordare Khaled con questo segno di Arte Pubblica, un affresco contemporaneo, un bene comune, sotto gli occhi di tutti, non chiuso in una galleria d’arte. In un luogo visibile e accessibile, per Milano  ora il luogo della creatività giovanile, dove i giovani passano,  si incontrano, vedono e producono cultura.
La capacità di far arrivare  un messaggio civile  è rafforzata  dall’essere a fianco di un tributo contemporaneo che Milano ha voluto dedicare ad un altro grande uomo che si è battuto per la pace e i diritti, Mandela.
Sono grata e orgogliosa che si sia potuto realizzare e che Milano possa ricordare la grandezza di Khaled a tutti, oltre che con un albero a lui dedicato nel Giardino dei Giusti anche con quest’opera, cogliendo l’opportunità di lasciare un segno permanente e visibile, attraverso un’intervento artistico contemporaneo.
Perché Khaled non sia dimenticato e la sua resistenza possa divenire seme per generare nuova resistenza.

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