mercoledì 17 febbraio 2016

«Difendere l’arte da guerre e catastrofi» L’Italia vara i Caschi Blu della cultura

da Il Giorno 17 febbraio 2016 
di Beatrice Bertuccioli 
ROMA  
PALMIRA, l’antica città romana devastata dall’Isis in Siria. I giganteschi Buddha distrutti dai talebani nel 2001 in Afghanistan. E’ la ‘pulizia culturale’. Il terrorismo annienta vite umane ma punta anche a cancellare quei tesori d’arte più di altri rappresentativi di un popolo, della sua cultura e identità. E quello che non ha distrutto lo mette in vendita nel mercato clandestino delle opere d’arte per finanziarsi. Talvolta, poi, ci si mette anche la natura, con la sua forza devastatrice. Contrastare questa varia e considerevole furia distruttrice, non è semplice, ma l’Italia è decisa a provarci, e lo fa per prima. E’ stata sancita ufficialmente ieri la nascita della task force dei Caschi Blu della cultura, ‘Unite for Heritage’, una nuova formazione che agirà in ambito internazionale sotto le insegne dell’Unesco, l’Organizzazione culturale dell’Onu. Ieri mattina, presso le Terme di Diocleziano (Patrimonio Unesco, con cumuli di mondezza accanto a uno degli ingressi), la firma e la presentazione da parte dei ministri dei Beni culturali, Dario Franceschini, degli Esteri, Paolo Gentiloni, della Difesa, Roberta Pinotti, dell’Istruzione, Stefania Giannini, e ancora del comandante generale dell’Arma dei Carabinieri, Tullio Del Sette e del direttore generale dell’Unesco, Irina Bokova.  Era stato il ministro Franceschini a lanciare l’idea dei Caschi Blu della cultura: una proposta poi accolta e sottoscritta, nell’ottobre scorso, da 53 Paesi. L’Italia, dunque, è la prima a mettere da subito a disposizione questa squadra, ma altri Paesi – si spera – faranno presto altrettanto. Per aiutare quei Paesi che da soli non ce la fanno, o che si trovano in una situazione di particolare emergenza.  LA TASK FORCE italiana è composta da trenta carabinieri del Nucleo speciale per la Tutela del Patrimonio Artistico e da trenta civili, esperti come archeologi o storici dell’arte o restauratori dell’Istituti Centrale del Restauro e dell’Opificio delle Pietre Dure di Firenze. A Torino, come annunciato dal sindaco Piero Fassino, il centro per la formazione del personale per questa task force. Non interverranno durante i conflitti, ma quando gli scontri saranno finiti: per recuperare, catalogare, restaurare. Oppure prima, per tentare di mettere in sicurezza in vista di un conflitto. O ancora, potranno dare il loro contributo dopo una catastrofe naturale. «Una nazione è viva quando è viva la sua cultura», questo lo slogan dei Caschi Blu della cultura: la frase era scritta su un pezzo di stoffa messo sopra l’ingresso del Museo Nazionale di Kabul, nel 2002. Un monito poi scolpito su una targa in pietra.


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