martedì 16 febbraio 2016

Caschi blu della cultura: cosa sono e a cosa servono

Archeopop ci spiega cosa sono e a cosa servono

I Caschi Blu della Cultura sono nati ufficialmente il 16 febbraio 2016 sotto l’egida dell’UNESCO. Si tratta di un’unità nazionale specializzata composta da Carabinieri e da esperti civili, costituita con l’obiettivo di operare in situazioni di guerra e di calamità naturali direttamente sul campo con compiti di formazione e operativi.
Gli accordi per la costituzione della task force italiana a difesa del patrimonio culturale sono stati siglati presso le Terme di Diocleziano di Roma dal Ministro degli Esteri Paolo Gentiloni e dal Direttore Generale UNESCO Irina Bokova, che hanno sottoscritto anche la costituzione di un centro di eccellenza per gli studi sull’economia della cultura, l’IRTECH, che avrà sede a Torino. Una giornata importante per l’Italia perché, come ha ricordato il Ministro dei Beni Culturali Dario Franceschini: “Siamo il primo Paese che mette in pratica la risoluzione, approvata dall’Unesco su iniziativa italiana, che prevede la creazione di una task force nazionale per la tutela del patrimonio”

Cosa sono i Caschi Blu della Cultura

La 38ª Conferenza Generale dell’Unesco (Parigi, novembre 2015) ha adottato una risoluzione per il rafforzamento delle azioni per la protezione del patrimonio culturale e il sostegno del pluralismo culturale in caso di conflitti armati, invitando tutti gli Stati membri dell’organizzazione a dare il loro contributo in tal senso.
Il Governo italiano ha proposto l’istituzione di un corpo speciale coordinato dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali ed il Turismo con la partecipazione del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, del Ministero della Difesa e del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca.
Questa task force italiana, chiamata #unite4heritage o più familiarmente Caschi Blu della Cultura, è composta da esperti altamente qualificati nel campo della salvaguardia, del recupero e della protezione del patrimonio culturale e ambientale, da personale del Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale, e si inserisce nel solco della “Unesco’s Global Coalition – Unite4Heritage” lanciata dal Direttore Generale dell’UNESCO Irina Bokova nel giugno 2015. Le spese per la costituzione e il mantenimento del corpo speciale saranno sostenute dal Governo, mentre il MIUR si è impegnato ad identificare competenze utili al progetto selezionando specialisti da inserire nella task force.
Il ruolo dei ricercatori è stato tenuto in grande considerazione nel corso della cerimonia e più volte rimarcato, anche dal Direttore Generale UNESCO Irina Bokova:
“Non ricordo di aver visitato una sola missione in cui non ci fossero archeologi ed esperti italiani”
caschi blu cultura domiziano

Funzioni e modalità di intervento dei Caschi Blu della Cultura

carabinieri tpc
Il nuovo logo dei Carabinieri TPC per la task force #unite4heritage
La task force #unite4heritage potrà agire su richiesta di uno Stato membro dell’Unesco che affronti una crisi politica o disastri naturali. Su assenso del Governo i Caschi Blu della Cultura potranno operare preventivamente, nel corso o subito dopo la conclusione della crisi con diverse funzioni:
  • valutazione dei danni e dei rischi per il patrimonio culturale e ambientale;
  • elaborazione di piani operativi e misure d’urgenza per la salvaguardia del patrimonio culturale e ambientale interessato da danni (catalogazione, expertise);
  • collaborazione con le autorità nazionali del Paese colpito, fornitura di supervisione tecnica e formazione del personale sullo sviluppo delle misure per la protezione del patrimonio culturale e ambientale;
  • messa in sicurezza del patrimonio culturale mobile e assistenza in caso di trasferimento da zone a rischio a luoghi sicuri;
  • contrasto del saccheggio e del traffico illecito di reperti attraverso le attività dei dipartimenti del Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale.

Cos’è l’ITRECH

Il secondo documento firmato il 16 febbraio presso le Terme di Diocleziano di Roma è un protocollo d’intesa per l’istituzione a Torino, sotto gli auspici dell’UNESCO, di un centro di formazione per l’economia della cultura.
Si chiamerà ITRECHInternational Training and Research center on the Economics of culture and World heritage, e sarà costituito come Ente autonomo e sostenuto da una serie di istituzioni internazionali, locali ed universitarie torinesi, tra le quali l’Università degli Studi di Torino, il Centro di Formazione Internazionale dell’Organizzazione Internazionale del Lavoro (ITC-ILO), il Consorzio La Venaria Reale e il Centro di Ricerca sull’Economia della Cultura “Silvia Santagata”. Il Centro, che opererà all’interno dell’area di proprietà del Comune di Torino denominata “Campus ONU”, sarà dotato di piena autonomia finanziaria e sarà pienamente responsabile, sotto ogni profilo, per la gestione amministrativa, contabile e finanziaria delle proprie attività.
I suoi obiettivi principali:

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