Un ennesimo sfregio. Un nuovo attacco all'arte. Militanti dell'Is hanno fatto saltare in aria l'arco di trionfo di Palmira, vestigia di epoca romana di almeno duemila anni. Lo riferisce il sovrintendente alle antichità siriane, Maamoun Abdulkarim, citato da Skynews.
Khaled Al Homsi, archeologo e attivista dei diritti umani, ha twittato una foto del monumento prima che fosse distrutto dall'Is, indicando con dei segni rossi le parti dell'arco che non esisterebbero più: la sommità centrale e quella dei due archi laterali.
Ad agosto inizia l'opera di distruzione iconoclasta: il 19 agosto decapita l'antico custode della città della regina Zenobia, l'82enne archeologo Khaled Assad. Poi in rapida successione, il 23 agosto, fa saltare in aria prima il tempio di Ball Amish, e poi il 30 è la volta del monumento icona di Plrmira, il tempio di Bell.
Il 5 settembre tocca alle tombe a torre di epoca romana. Oggi l'ultimo, solo in ordine di tempo affronto alla storia.
Secondo molti analisti dietro la distruzioni, finora sempre riprese con video di alta qualità, si cela anche il traffico di opere d'arte con cui Isis si finanzia. Prima di far esplodere i templi o i pezzi più grandi, i jihadisti staccherebbero singoli reperti che poi riapparirebbero sul mercato delle opere d'arte. Per questo l'università di Oxford ha lanciato - ma per Palmira è stato troppo tradi - un piano di mappatura fotografica 3d con droni dotati di telecamere ad alta risoluzione e Gps per immortalare ogni singolo pezzo.
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